APPROFONDIMENTO HR SULLA PARITÀ DEI SESSI

Oggi vorremmo affrontare un tema particolarmente discusso in ambito aziendale e lavorativo, cioè la parità dei sessi intesa sia a livello economico/sociale che di accesso al lavoro. Partiamo da ciò ci raccontano i dati: un’interessante ricerca di BVA DOXA, ci riporta che solo il 27% della popolazione mondiale crede che nel proprio Paese uomini e donne ricevano lo stesso trattamento lavorativo. Mentre un 48% ritiene che gli uomini siano favoreggiati.

Secondo questo sondaggio i Paesi che rilevano i livelli più bassi di parità dei sessi sono Giappone e Marocco (entrambi con appena l’8%), seguiti da India (14%), Chile, Messico e Spagna (15%) e persino la Francia (16%).

A sorpresa, i Paesi caratterizzati da una maggiore parità tra uomini e donne sono tutti appartenenti al Sud-Est asiatico: Filippine (61%), Thailandia (59%), Indonesia (57%) e Vietnam (48%). L’Italia si trova al sesto posto tra i Paesi più virtuosi al pari della Corea del Sud con il 37% del campione che riconosce vi sia parità di genere. Inoltre, in Italia si rileva un picco della parità dei sessi all’interno della sfera familiare (68%). 

La problematica della parità dei sessi è purtroppo diffusa in tutto il mondo ed in tutti i settori commerciali e può essere messa in luce sia dal punto di vista delle opportunità lavorative che da comportamenti discriminatori diretti o indiretti, come ad esempio: test di gravidanza all’assunzione o domande personali e familiari al momento del colloquio.

Questi comportamenti vengono regolati dalle leggi n.903/77, n.125/91 art.4 ed.lgs. n.145/2005 secondo il principio di parità che prevede il divieto di discriminazione tra i due sessi:

– nell’accesso al lavoro, con qualunque tipo di assunzione ed in qualunque settore; 

– nella formazione professionale;

– nella carriera professionale;

– nel tipo di lavoro che viene affidato;

– nella retribuzione;

– nel licenziamento;

– nelle condizioni di lavoro;

– in ogni altro aspetto del rapporto di lavoro.

Inoltre, è frequente notare una minor presenza di quote rosa all’interno del Top Management aziendale, ma non solo, spicca anche un gap remunerativo delle figure Executive che può arrivare fino ad un 70% in meno rispetto alla categoria maschile. A tal proposito è stata indetta la giornata mondiale “Equal Pay Day” il 2 Novembre, in cui si richiede un’uguaglianza di trattamenti lavorativi delle donne. Un diritto che viene reclamato sin dalla fine degli anni ’50 e che solo nel 1966 ha portato alla stesura della legge a favore delle donne che autorizzava l’assunzione nel pubblico impiego.

Nonostante gli sforzi effettuati nell’arco degli ultimi decenni è ancora evidente la presenza di differenze sostanziali nel trattamento lavorativo di entrambi i sessi. Ci auguriamo che sempre più aziende pongano maggiore attenzione su questo tema e a tal proposito noi di INplacement siamo molto attenti a sensibilizzare, ove necessario, gli stakeholders che vengono a contatto con la nostra società. Grazie a questo nostro approccio, infatti, già numerose aziende multinazionali hanno scelto INplacement per aumentare il proprio numero di quote rosa.

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INplacement è una società di consulenza in ambito Human Resources, una realtà dinamica costituita da consulenti e professionisti del settore. Rapidità e competenza contraddistinguono il nostro lavoro quotidiano grazie ad un’organizzazione flessibile e sempre attenta al cambiamento al fine di garantire la soddisfazione dei nostri clienti.