LE REGOLE FONDAMENTALI PER AMPLIARE IL PROPRIO NETWORK SU LINKEDIN

Se parliamo del mondo del lavoro, sempre più spesso associamo questo termine alla piattaforma LinkedIn che ha conosciuto una forte espansione, per quanto tardiva, anche in Italia negli ultimissimi anni. Ma, facendo un passo indietro, siamo sicuri di aver inteso appieno il vero scopo della piattaforma di LinkedIn? Come possiamo sfruttare al meglio il nostro network di conoscenze professionali? 

C’è, infatti, chi lo utilizza come un canale di ricerca di lavoro come un altro all’interno del quale candidarsi alle offerte presenti per poter essere contattato dalle aziende in cerca di personale, ma c’è anche chi lo intende a tutti gli effetti come un social network con una mera impostazione professionale.

Ciò che più comunemente sfugge è che LinkedIn non è nessuna delle precedenti, ma sin dagli inizi nasce come una piattaforma all’interno della quale costruire e migliorare il proprio personal brand per instaurare legami con professionisti accomunati da settore, specializzazione e mansioni.  Il perché? Per poter costruire od ampliare il proprio network professionale da coltivare.

Non è casuale la scelta del termine “coltivare”, in quanto l’attività su LinkedIn è più simile ad una semina dalla quale non ci si potrà aspettare i primi frutti nell’immediato ma che, se portata avanti con costanza nel tempo, farà vedere i risultati più sul lungo periodo.

Per questa ragione, abbiamo raccolto alcuni dei migliori consigli per riuscire a creare una solida rete di contatti professionali che possa anche ampliare le nostre prospettive di carriera.

Prima DARE e poi CHIEDERE

Questa è in assoluto la prima regola del networking. Pensiamo a tutte le volte in cui riceviamo un primo contatto; è molto probabile che chi è dall’altra parte ci contatti per chiederci qualcosa (proporci servizi, offerte di lavoro e/o, per i colleghi HR, sottoporci il proprio profilo). Il punto è proprio questo: a nessuno piace essere contattato da un estraneo che ci chiede del tempo da dedicargli prima ancora di aver instaurato un rapporto. Ed è qui che risalta un tipo di approccio che si sposti più sull’interlocutore dall’altra parte cercando di fornire un parere od un supporto su delle particolari tematiche professionali espresse su LinkedIn. Questo porrà chi abbiamo di fronte con una buona predisposizione nei nostri confronti. Decisamente meglio di irrompere nella giornata di qualcuno per una richiesta personale.

La partecipazione è la chiave

La piattaforma LinkedIn, probabilmente, è quella in cui gli utenti sono tra i più restii a condividere dei propri contenuti personali. Non c’è da sorprendersi, in quanto è comune il timore di fare brutta figura o dire qualcosa fuori posto che possa incidere sulla nostra immagine professionale. Purtroppo, però, questo tipo di approccio è piuttosto antitetico rispetto ad una piattaforma creata per la condivisione ed il confronto, quindi è sempre meglio riuscire a trasmettere delle proprie opinioni, punti di vista o esperienze non solo tramite la creazione di contenuti propri ma anche interagendo con altri utenti. Il nostro grado di partecipazione, però, dovrà avere un approccio più qualitativo che quantitativo.

La costanza è la chiave

Questo aspetto risulta strettamente collegato con il punto precedente, in quanto l’attività di networking deve essere costante e non lasciata a dei periodi isolati in cui vogliamo accelerare la nostra ricerca per un nuovo lavoro. L’essere costanti ci aiuterà anche a renderci maggiormente riconoscibili agli occhi degli altri assidui frequentatori della piattaforma. Facendo un parallelo con Facebook, cosa potremmo aspettarci se non aggiungessimo mai nessun contatto e non pubblicassimo mai nulla? La chiara conseguenza sarebbe quella di non avere alcun tipo di interazione e questo risulterebbe coerente anche con la scarsità del tempo investito.

Scegliere un’immagine chiara da trasmettere all’esterno

Quando parliamo di personal brand, l’obiettivo deve essere riuscire a far emergere la nostra professionalità dandoci una precisa connotazione tecnica e professionale che ci rappresenti e che possa essere identificabile anche da chi non ci conosce e potrebbe vedere in noi una possibile fonte di confronto lavorativo.

Abbiamo visto alcuni degli elementi basilari per poter avviare un’attività concreta di networking. Non ci si può aspettare di ottenere da subito il massimo risultato, soprattutto se raffrontato con uno sforzo minimo. Instaurare relazioni è un processo che richiede tempo anche in quanto poi queste vanno consolidate ma alla lunga può dare molti più risultati rispetto ad un comune spam di candidature.

Qual è l’approccio che scegli tu quando vuoi entrare in contatto con un network di professionisti del tuo settore? Raccontacelo nei commenti! 

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